Commissione Agricoltura: APPROVATO IL DOCUMENTO ‘FROM FARM TO FORK’

Dal piatto al consumatore
Una strategia europea di grande ambizione : riduzione uso pesticidi, miglioramento del benessere animale , valorizzazione della agricoltura biologica .
Una strategia accolta con una certa freddezza dal mondo agricolo. Invece – dal mio punto di vista – si tratta non solo di una grande opportunità per il nostro Paese poiché noi siamo all’avanguardia sia dal punto legislativo che di pratiche innovative, ma perché non è una strategia pensata nelle ‘stanze politiche di Bruxelles’.
Piuttosto La sempre più stringente richiesta di a prodotti alimentari sicuri, sostenibili, equi e giusti, ci viene dai CONSUMATORI stessi . Che anche durante la pandemia hanno rivolto la loro scelta a prodotti sicuri, locali, di alta qualità , spesso provenienti da agricoltura biologica .
D’altronde siamo davanti anche in questo : produzione biologica italiana al 15,2 % contro la media europea dell8% .
Dunque, garantendo un reddito adeguato ai coltivatori, andiamo avanti su questa strada .
Qui le condizioni che abbiamo posto :
a) l’adozione delle future iniziative previste nel programma d’azione dovrebbe essere preceduta, al fine di garantire la sostenibilità delle misure, da valutazioni d’impatto approfondite, tenuto conto dell’esigenza di individuare i criteri di calcolo e i riferimenti temporali a partire dai quali misurare il conseguimento di ciascun obiettivo; in particolare, dovrebbero essere tenuti in debita considerazione, con riguardo alle situazioni specifiche dei singoli Stati membri, gli oneri a carico dei produttori e delle filiere, così come l’eventuale riduzione delle produzioni;
b) in ragione dei maggiori oneri che saranno posti a carico della filiera agricola in fase di attuazione della strategia, dovrebbero essere stabilite, al fine di evitare fenomeni di concorrenza sleale, adeguate condizioni di reciprocità nelle relazioni con i partner commerciali extra Ue, con particolare riguardo ai criteri di produzione e ai profili dell’ambiente, del lavoro e della salute;
c) la transizione verso sistemi alimentari sostenibili richiede per la sua realizzazione misure volte a tutelare la produttività e il reddito dei produttori primari;
d) al fine di garantire il rafforzamento e di promuovere l’internazionalizzazione del sistema agroalimentare, dovrebbero essere introdotti strumenti che consentano la costruzione di alleanze strategiche di filiera tra produttori agricoli, industria di trasformazione e operatori di mercato, in grado di far arrivare celermente i prodotti ai consumatori finali e al tempo stesso di trasferire ai produttori le esigenze espresse dai consumatori;
e) dovrebbero essere introdotte misure dirette a sostenere la competitività delle filiere zootecniche, in modo da assicurare il perseguimento degli obiettivi sia di efficienza energetica, sia di riduzione delle emissioni;
f) l’implementazione della strategia, anche alla luce dell’esigenza di garantire prezzi equi e una maggiore redditività della produzione agricola, potrebbe costituire l’occasione per avviare in generale una discussione sugli interventi per il settore agricolo con riguardo a regimi fiscali, premialità, diritti dei lavoratori, dinamiche dei prezzi remunerative, nonché alle misure da adottare nell’ottica dell’economia circolare e di filiere solide e trasparenti; in tale contesto, dovrebbero essere attuati interventi volti ad assicurare un reddito equo agli agricoltori e la protezione dei produttori da importazioni di cibo di bassa qualità, nonché da misure di dumping economico, sociale ed ambientale;
g) dovrebbero essere previsti specifici interventi a sostegno delle micro, piccole e medie imprese nella transizione verso pratiche e modelli produttivi più sostenibili, anche allo scopo di minimizzare gli oneri a loro carico; in particolare, al fine di scongiurare aggravi di carattere procedurale, dovrebbero essere ridotti quanto più possibile, gli adempimenti a carico delle suddette imprese, che andrebbero opportunamente modulati in funzione della dimensione e della tipologia dell’attività svolta;
h) occorre garantire un’equa distribuzione del valore lungo le filiere agroalimentari contro i rischi di frodi e contraffazioni, nonché migliorare la posizione degli imprenditori agricoli nella catena del valore rafforzando il contrasto alle pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese del settore agricolo e alimentare;
i) nell’ambito degli interventi volti al potenziamento e alla promozione dell’agricoltura biologica occorre garantire il rispetto delle regole che rendono questi prodotti un valore aggiunto attraverso sistemi di controllo rigorosi, con particolare riguardo alle importazioni dei paesi terzi che adottano metodi di produzione biologica riconosciuti dall’UE;
j) sarebbe opportuno riconoscere lo sviluppo delle filiere corte e i sistemi produttivi alternativi, volti a valorizzare forme di produzione, trasformazione e commercializzazione locali, basati su qualità nutrizionale, benessere animale ed ambientale;
k) per il perseguimento degli obiettivi della strategia sono necessari adeguati investimenti nella ricerca scientifica, volti a sostenere gli agricoltori nella transizione verso la riduzione degli input preservando la sostenibilità economica dell’attività, nonché nell’innovazione tecnologica, anche attraverso la digitalizzazione e l’agricoltura di precisione, garantendo una sinergia tra le diverse fonti di finanziamento; maggiori investimenti nella ricerca scientifica sono, altresì fondamentali per contrastare le nuove fitopatie, la cui diffusione costantemente in aumento richiede anche trasparenza sui risultati ottenuti e task force dedicate, per assicurare la gestione sostenibile dei suoli agrari e per promuovere lo sviluppo delle migliori pratiche gestionali di allevamento;
l) sarebbe altresì opportuno prevedere misure volte a ridurre l’impatto ambientale nei settori critici dell’allevamento intensivo del bestiame e a sostenere adeguatamente tutti i processi di miglioramento della sostenibilità e delle certificazioni della filiera, attraverso l’estensione di pratiche agricole sostenibili, la prosecuzione nella riduzione degli input e lo sviluppo dell’energia rinnovabile;
m) gli interventi diretti a promuovere soluzioni per l’efficienza energetica nei settori agricolo e alimentare, anche attraverso lo sviluppo del fotovoltaico, dovrebbero essere accompagnati da un’adeguata pianificazione a livello territoriale, diretta a preservare la sostenibilità delle attività agricole, nel rispetto degli obiettivi di riduzione del consumo di suolo;
n) l’attuazione della strategia richiede un coordinamento tra le istituzioni a tutti i livelli di governance e un coinvolgimento degli operatori, affinché le misure concertate a livello europeo possano aiutare l’implementazione della strategia verso obiettivi di riforma ambiziosi e condivisi, tenuto conto dell’impatto trasversale delle misure previste nel settore e nella filiera alimentare;
o) l’introduzione di un sistema di regole armonizzate per un’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio, che rientra tra le azioni della strategia, deve escludere classificazioni, sulla base di indicatori sintetici che risultano fuorvianti per il consumatore, e fornire informazioni chiare sui valori nutrizionali degli alimenti, sulla scorta di quanto prevede il sistema “a batteria” italiano; tali regole dovrebbero in ogni caso avere carattere volontario, e non obbligatorio, e comunque escludere i prodotti agroalimentari a denominazione di origine protetta e a indicazione geografica protetta, nonché i prodotti con un unico ingrediente;
p) appare invece necessaria l’introduzione di regole chiare ed armonizzate sull’obbligo dell’indicazione d’origine dei prodotti, che devono anch’esse fornire ai consumatori gli strumenti necessari per compiere scelte alimentari consapevoli, sane e sostenibili;
q) appare altresì necessario, nel quadro di attuazione della strategia, implementare le misure di contrasto al fenomeno delle contraffazioni, con particolare riferimento all’ “Italian sounding”, rafforzando gli strumenti di controllo ed armonizzando le relative procedure di indagine in ambito europeo;
r) nell’ambito delle iniziative di cui sopra, un ruolo essenziale dovrebbe comunque essere svolto dall’educazione nutrizionale e dalle campagne di sensibilizzazione, attraverso azioni utili a formare ed informare i consumatori sulla qualità del cibo prodotto;
s) andrebbero altresì valutate politiche e misure per ridurre le disuguaglianze sociali e promuovere l’accesso delle fasce più vulnerabili ad un sistema alimentare più sostenibile e sano;
t) la strategia dovrebbe considerare maggiormente la pesca al fine di tenere conto delle potenzialità nello sviluppo degli elementi di sostenibilità del settore, favorendo l’adozione di modelli di economia circolare e a sostegno della rimozione e del sequestro di CO2, anche mediante l’utilizzo di imballaggi ecocompatibili; dovrebbero essere previsti interventi diretti a garantire la tracciabilità del pescato, sia in mare che nelle acque interne, ed una etichettatura chiara e comprensibile da parte del consumatore circa le informazioni sulla provenienza del prodotto ittico e lo stato di conservazione ; alcune indicazioni della strategia dovrebbero inoltre essere tenute in considerazione negli atti di programmazione del settore ittico; coerentemente ad un approccio più sostenibile ed ecocompatibile, la strategia andrebbe orientata verso la commercializzazione e un maggior consumo delle specie ittiche, sia del mare che delle acque interne, considerate “povere” ovvero poco note, o addirittura sconosciute ai consumatori, con il risultato di limitare la pressione sugli stock tradizionalmente pescati; l’acquacoltura in mare e nelle acque interne dovrebbe essere indirizzata verso modelli di gestione volti al controllo e al mantenimento della qualità ambientale e alla riduzione dell’impatto sull’ecosistema, nonché all’applicazione di sistemi di qualità; dovrebbero infine essere attuate politiche dirette a contemperare gli obiettivi di sostenibilità ambientale propri della strategia con quelli di tutela del reddito dei pescatori;
u) si valuti l’opportunità di adottare a livello nazionale misure coerenti con la strategia sia nell’applicazione della normativa vigente in materia di biodiversità agricola e sprechi, sia nell’adeguamento del Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), nonché nella definizione e nell’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) e, di concerto con le regioni, del Piano strategico nazionale e dei Piani di sviluppo rurale; l’adozione delle predette misure dovrebbe essere supportata da un’analisi dell’impatto degli obiettivi della strategia per l’Italia ed almeno includere azioni volte al potenziamento dell’agricoltura biologica, anche valorizzando le politiche e le esperienze locali sul cibo, nonché interventi a sostegno della ricerca, dell’innovazione, della formazione in agricoltura.