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Disposizioni per la promozione del lavoro e dell’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura

Art. 1.

(Oggetto e finalità)

1.La presente legge, nell’ambito del più generale obiettivo di promozione del lavoro femminile definito dalla Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026, in attuazione delle normative e degli indirizzi dell’Unione europea, reca disposizioni per la promozione del lavoro e dell’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura, con particolare riferimento alle aree rurali e marginali, costiere, lacuali e fluviali, prevedendo interventi che garantiscano la valorizzazione delle competenze, delle esperienze e delle professionalità delle donne per lo sviluppo ambientalmente e socialmente sostenibile, il diritto alla maternità, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, i servizi di assistenza, la continuità della formazione, l’accesso al credito, alla terra e alle acque, nonché la rappresentanza di entrambi i sessi negli organismi decisionali e nelle cariche direttive del settore. La presente legge reca altresì disposizioni per eliminare le criticità esistenti nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura e per contrastare le disparità salariali e le discriminazioni di genere, nonché per monitorare l’impatto di genere delle misure adottate nel medesimo settore.

 

Art. 2.

(Piano nazionale annuale di interventi per la promozione del lavoro e dell’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura)

  1. Al fine di promuovere il lavoro e l’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura, è redatto, con cadenza triennale, un Piano nazionale di interventi.
  2. Il Piano nazionale di cui al comma 1, redatto sulla base di dati aggiornati sulle condizioni di vita e di lavoro delle donne nelle aree rurali, è finalizzato alla realizzazione e al finanziamento di interventi:
  3. a) per favorire la creazione e l’attività delle imprese a conduzione femminile;
  4. b) per promuovere l’agricoltura multifunzionale, basata su un modello gestionale in cui sia rilevante l’apporto del lavoro e nel quale il reddito derivi anche da un complesso di attività connesse a quelle agricole, con specifico riguardo alle esigenze di sviluppo e riqualificazione socio-economica delle aree rurali;
  5. c) per sostenere le imprese e il lavoro femminili, con particolare attenzione alle aree interne e disagiate, anche mediante la previsione di premialità utilizzabili nel Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale e nei programmi di sviluppo rurale regionali e del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP);
  6. d) per tutelare la maternità e la genitorialità delle lavoratrici e delle imprenditrici agricole nonché per garantire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro attraverso la creazione di servizi alle famiglie e di politiche di welfare, a partire dall’istituzione di agri-asili e blu-asili, di agri-nidi e blu-nidi, di asili aziendali nelle imprese ittiche, di welfare aziendale e di servizi di sostituzione, nel rispetto delle normative regionali vigenti, e la corresponsione di voucher per l’acquisto di servizi di baby-sitting ovvero per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati;
  7. e) per promuovere reti di contrasto e prevenzione di fenomeni di molestie e violenza anche in raccordo con i centri antiviolenza, i consultori familiari e le aziende sanitarie locali;
  8. f) per promuovere azioni mirate per la tutela della salute e della sicurezza in ottica di genere delle lavoratrici agricole, ponendo una particolare attenzione alle attività che si svolgono in condizioni climatiche difficili;
  9. g) per potenziare l’offerta formativa e l’aggiornamento professionale delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole e sostenere la formazione del capitale umano nel quadro dello sviluppo di agricoltura 4.0, anche con modalità telematiche e a carattere individuale, ove occorra prevedendo la collaborazione con università, con istituti ed enti agrari;
  10. h) per attivare e potenziare i servizi di trasporto pubblico, prevedendo incentivi per l’acquisto di abbonamenti a tali servizi, al fine di promuovere un reale ed effettivo diritto alla mobilità sostenibile delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole;
  11. i) per rafforzare i servizi di assistenza sanitaria e di cura nei territori rurali e costieri periferici, anche attraverso la realizzazione di strutture agrosanitarie, avvalendosi, in tale ambito, delle esperienze regionali e internazionali già maturate in materia, nonché attraverso il potenziamento, entro un’ottica multifunzionale, delle strutture agrituristiche, consentendo l’utilizzo di quest’ultime per attività prescolastiche e post scolastiche e per servizi di accoglienza di anziani, disabili e soggetti fragili, coordinando le relative misure con quanto previsto dalla legge 18 agosto 2015, n. 24 in materia di agricoltura sociale;
  12. l) per contrastare fenomeni di intermediazione illecita di manodopera e di sfruttamento del lavoro nonchè per sostenere, con apposite azioni e attività mirate, la promozione e la nascita di imprese condotte da donne immigrate;
  13. m) per promuovere l’installazione e l’utilizzo della banda larga e ultralarga nelle zone rurali, prevedendo agevolazioni fiscali per le imprese agricole femminili che utilizzano infrastrutture digitali;
  14. n) per favorire l’economia agricola e ittica circolare in un’ottica di sostenibilità integrale dell’attività economica, di valorizzazione della biodiversità e del recupero di pratiche agro-ecologiche nelle imprese femminili;
  15. o) per incentivare l’aggregazione dell’offerta agricola anche attraverso il sostegno e la creazione di reti di imprese femminili, di cui all’articolo 3 del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile 2009, n. 33, e di distretti del cibo, di cui all’articolo 13; del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228;
  16. p) per promuovere la partecipazione delle donne all’impresa agricola familiare, in conformità ai principi di cui alla direttiva 2010/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2010 in materia di parità di trattamento tra uomini e le donne che esercitano un’attività di lavoro autonomo;
  17. q) per garantire la piena ed effettiva partecipazione femminile e le pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica delle aree rurali.
  18. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro del turismo, previa intesa in sede di Conferenza Unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono stabilite le modalità di adozione del Piano di cui al comma 1, in modo da assicurarne il coordinamento con la Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026 e con gli atti di programmazione di competenza del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Piano, predisposto dall’ufficio di cui all’articolo 3 con il supporto dell’Osservatorio di cui all’articolo 4, è approvato con decreto del Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro del turismo.
  19. Per l’attuazione del Piano nazionale di cui al comma 1 sono stanziati 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022. Le risorse erogate per il finanziamento del Piano sono cumulabili con agevolazioni e contributi eventualmente già previsti dalla vigente normativa europea, nazionale o regionale. Le risorse di cui al presente comma possono essere integrate con quelle destinate all’attuazione delle misure previste dalle priorità del Piano strategico nazionale, i fondi della politica agricola comune e il FEAMP.

 

 

Art. 3.

(Ufficio per la promozione del lavoro, della formazione e dell’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura)

  1. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, è istituito, presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale – Direzione generale dello sviluppo rurale, l’ufficio dirigenziale non generale per la promozione del lavoro, della formazione e dell’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura.
  2. L’ufficio di cui al comma 1, che coordina la propria attività con quella del Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e si avvale della collaborazione dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), ha i seguenti compiti:
  3. a) monitorare l’evoluzione dell’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura;
  4. b) monitorare, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’evoluzione del lavoro femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura, con particolare riferimento alle retribuzioni, alle progressioni di carriera, al rispetto delle norme sulla maternità, alle situazioni di lavoro irregolare e a situazioni di molestie e violenza nei luoghi di lavoro;
  5. c) monitorare l’utilizzo e l’efficacia delle misure previste dalla Politica agricola comune, primo e secondo pilastro, dai piani triennali della pesca e dell’acquacoltura e dalle norme nazionali e regionali per la crescita del lavoro e dell’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura e l’impatto che tali misure hanno complessivamente sulle donne;
  6. d) condurre indagini periodiche volte ad accrescere le conoscenze sul lavoro e sull’imprenditoria femminile nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura nonché sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro;
  7. e) elaborare misure dedicate e percorsi condivisi con le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per promuovere la parità tra i sessi nell’accesso al credito, alla terra e alle acque nonché per garantire il sostegno all’attività di impresa durante la maternità, la genitorialità e nell’assistenza ai figli e ai familiari;
  8. f) contribuire alla redazione del piano nazionale annuale di cui all’articolo 4.
  9. Per l’attività dell’ufficio di cui al comma 1 è stanziata una somma pari a 300.000 euro annui a decorrere dall’anno 2022.

 

 

 

Art. 4.

(Ricostituzione dell’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura)

  1. Il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ai sensi all’articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e sentite le associazioni agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, provvede con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, alla ricostituzione dell’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura (ONILFA) quale sede permanente cui partecipano rappresentanti delle organizzazioni datoriali, sindacali e associative delle donne impegnate a diverso titolo nel mondo agricolo e agroalimentare, attribuendo allo stesso le competenze previste dal decreto del Ministro per le politiche agricole 13 ottobre 1997, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 82 dell’8 aprile 1998. La composizione dell’ONILFA è integrata con un rappresentante dell’ISMEA ed uno del CREA. Il Ministro delle politiche agricole può, con propri provvedimenti, integrarne ulteriormente la composizione.
  2. All’ONILFA sono assegnate le seguenti ulteriori funzioni:
  3. a) sensibilizzare le pubbliche amministrazioni ad avviare politiche attive volte a sostenere la crescita dell’imprenditoria femminile in agricoltura, comprese le attività formative, fornendo indicazioni in relazione a specifiche problematiche;
  4. b) sensibilizzare le pubbliche amministrazioni ad attuare e a diffondere politiche di sviluppo rurale attraverso la realizzazione di infrastrutture e di servizi nei territori rurali, destinate alle imprese femminili e alle donne, in conformità a quanto previsto dalla normativa dell’Unione europea;
  5. c) svolgere un ruolo di stimolo e di supporto all’azione del Governo, in sinergia con gli analoghi organismi istituiti presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in relazione all’obiettivo di promuovere le azioni dell’Unione europea in favore dell’imprenditoria e del lavoro femminile in agricoltura nell’ambito della programmazione 2021-2027;
  6. d) costituire un punto di contatto con il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, anche per il suo tramite, con i competenti uffici delle regioni e delle province autonome, provvedendo altresì alla richiesta e allo scambio di informazioni disponibili in materia di lavoro femminile in agricoltura con gli organismi dell’Unione europea e regionali competenti;
  7. e) creare e rendere accessibile, nel proprio sito internet istituzionale, un portale telematico, costantemente aggiornato, che metta a disposizione delle aspiranti imprenditrici agricole le normative vigenti in materia, percorsi guidati per accedere ai finanziamenti, avvisi concernenti la pubblicazione di bandi relativi al settore agricolo e consigli per la risoluzione di problemi concernenti le procedure amministrative;
  8. f) creare e rendere accessibile, nel proprio sito internet istituzionale, un portale, denominato « banca della solidarietà », che consenta alle imprenditrici e alle lavoratrici del settore agricolo nazionale di confrontare le loro esperienze e conoscenze con quelle delle imprenditrici e delle lavoratrici agricole dei Paesi dell’Unione europea e dei Paesi in via di sviluppo;
  9. g) redigere un rapporto annuale per il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e il Ministro per le pari opportunità e la famiglia sullo stato di attuazione delle politiche in favore dello sviluppo del lavoro e dell’attività imprenditoriale delle donne in agricoltura;
  10. h) collaborare con le università e i centri di ricerca ai fini dell’istituzione di corsi di studio sui temi relativi alla presenza e alla rappresentanza delle donne nel settore dell’agricoltura, delle foreste e nel comparto agricolo, della pesca e dell’acquacoltura;
  11. i) collaborare con gli istituti tecnici superiori agroalimentari e con i cluster dei settori delle green e blu economy al fine di sviluppare percorsi di formazione per agevolare l’inserimento delle figure femminili specializzate nell’intera economia agricola e della pesca con particolare riferimento alle sfide climatiche e dell’economia circolare;
  12. l) partecipare alla redazione del Piano nazionale annuale di interventi di cui all’articolo 2.
  13. L’ONILFA si avvale della collaborazione dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA).
  14. Fanno parte dell’Osservatorio anche rappresentanti del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Con lo stesso collabora la Cabina di regia nazionale della Rete del lavoro agricolo di qualità.
  15. I componenti dell’Osservatorio svolgono la propria attività a titolo gratuito e durano in carica tre anni.
  16. Al funzionamento dell’ONILFA si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Le regioni provvedono a individuare una specifica struttura di collegamento con l’ONILFA ai fini dello scambio di dati e di informazioni.

 

 

 

Art. 5.

(Disposizioni per favorire la costituzione e l’aggregazione di imprese a conduzione femminile nel settore dell’agricoltura, della silvicoltura, dell’itticoltura e dell’acquacoltura)

  1. Al comma 1 dell’articolo 4 del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, dopo la parola: «giovanile » sono inserite le seguenti: « e femminile ».
  2. Al comma 3 dell’articolo 29 del decreto- legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Per le medesime finalità di cui al primo periodo, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali procede con propri decreti, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e sulla base dei criteri di cui al comma 4, alla revisione della disciplina attuativa degli strumenti di competenza allo scopo di favorire la costituzione di imprese nel settore dell’agricoltura, della silvicoltura, dell’itticoltura e dell’acquacoltura, in particolare a conduzione femminile, mediante gli interventi previsti dal decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185 ».
  3. Al fine di favorire la concentrazione produttiva del sistema imprenditoriale agricolo a conduzione femminile, nello stato di previsione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è istituito il Fondo per promuovere l’aggregazione dell’imprenditoria femminile agricola, con una dotazione di 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022.
  4. Le risorse del Fondo di cui al comma 3 sono destinate alla realizzazione di iniziative e di percorsi di aggregazione imprenditoriale femminile agricola, compresa la costituzione di reti di imprese agricole femminili ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, con specifica attenzione a iniziative finalizzate alla valorizzazione delle produzioni tipiche territoriali e alla salvaguardia del sistema ambientale-paesaggistico nelle aree interne e costiere nonché nelle aree svantaggiate e all’integrazione tra economia verde, blu ed economia circolare.
  5. Con regolamento adottato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità di attuazione delle disposizioni del presente articolo.

 

Art. 6.

(Disposizioni per l’attuazione del principio della parità di genere)

  1. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, al fine di dare piena attuazione all’articolo 48 del codice delle pari opportunità tra uomo e donna, di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, in sede di rinnovo delle cariche degli enti strumentali agricoli e delle società non quotate in mercati regolamentati controllate, ai sensi dell’articolo 2359, commi primo e secondo, del codice civile, dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e operanti nel settore agricolo, si provvede ad assicurare che il riparto degli amministratori da eleggere sia effettuato nel rispetto dei criteri previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251.
  2. Entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo provvede a modificare il regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251, in conformità ai seguenti criteri:
  3. a) per quanto concerne il comma 1 dell’articolo 3, prevedere che il rispetto della composizione degli organi sociali indicata all’articolo 2 del medesimo regolamento sia sempre assicurato, sopprimendo il limite dei tre mandati consecutivi;
  4. b) per quanto concerne il comma 5 dell’articolo 4, prevedere che i compiti attribuiti al Presidente del Consiglio dei ministri o al Ministro delegato per le pari opportunità siano estesi anche al Ministro competente.
  5. Al comma 17-bis dell’articolo 53 della legge 24 aprile 1998, n. 128, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Qualora la composizione del consiglio di amministrazione risultante dall’elezione non rispetti il criterio di riparto previsto dal primo periodo, si applicano le disposizioni del comma 5 dell’articolo 4 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 2012. Nei propri statuti i consorzi provvedono a disciplinare le modalità di formazione delle liste e i casi di sostituzione in corso di mandato in conformità a quanto disposto dal presente comma».
  6. Dopo la lettera b) del comma 3 dell’articolo 41 della legge 12 dicembre 2016, n. 238, è inserita la seguente: « b-bis) sia retto da uno statuto che preveda, altresì, che il riparto degli amministratori da eleggere sia effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i sessi, ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre 2012, n. 251. Qualora la composizione del consiglio di amministrazione risultante dall’elezione non rispetti il criterio di riparto previsto dalla presente lettera, si applicano le disposizioni del comma 5 dell’articolo 4 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 2012. Lo statuto, inoltre, deve disciplinare le modalità di formazione delle liste e i casi di sostituzione in corso di mandato in conformità a quanto disposto dalla presente lettera».
  7. Al comma 3 dell’articolo 2 della legge 28 luglio 2016, n. 154, le parole: «per tre mandati consecutivi» sono soppresse.

 

 

Art. 7.

(Istituzione della Giornata nazionale del lavoro femminile in agricoltura)

  1. In corrispondenza con la Giornata internazionale delle donne rurali, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 62/136 del 18 dicembre 2007, la Repubblica riconosce il 15 ottobre di ogni anno quale Giornata nazionale del lavoro femminile in agricoltura, al fine di far conoscere l’importanza sociale e la qualità dell’imprenditoria e del lavoro femminile in agricoltura, nonché l’apporto dato dalle donne alla crescita civile e sociale del Paese, e allo scopo di assicurare la parità di trattamento tra uomo e donna in agricoltura.
  2. In occasione della Giornata nazionale di cui al comma 1 sono promossi eventi e iniziative, anche a livello regionale, destinati ai cittadini e in particolare al mondo della scuola, allo scopo di far conoscere le attività, le esperienze e le professionalità acquisite dalle donne in agricoltura.
  3. La Giornata nazionale di cui al comma 1 non determina gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio 1949, n. 260.
  4. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

 

 

 

Art. 8.

(Disciplina della qualifica di coadiuvante dell’impresa di pesca e acquacoltura)

  1. Salvo che sia configurabile un diverso rapporto, al familiare che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nell’impresa ittica è riconosciuta, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 230-bis del codice civile, la qualifica di coadiuvante dell’impresa di pesca e acquacoltura.

 

Art. 9.

(Rifinanziamento del fondo rotativo per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura)

  1. Il fondo rotativo di cui al comma 506 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, destinato all’attuazione delle disposizioni dei commi 504 e 505 del medesimo articolo 1, è rifinanziato in misura pari a 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022.
  2. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono definiti i criteri e le modalità di erogazione delle risorse del fondo rotativo previste dal comma 1.

 

 

Art. 10.

(Fondo per la promozione di studi sulle donne, l’agricoltura e la pesca)

  1. Al fine favorire la diffusione della cultura imprenditoriale e del lavoro femminile, con particolare riferimento al settore della ricerca applicata in agricoltura, nello stato di previsione del Ministero dell’università e della ricerca è istituito il Fondo per la promozione di studi sulle donne, l’agricoltura e la pesca, destinato alla realizzazione di studi di genere nel settore dell’agricoltura, delle foreste, della pesca e dell’acquacoltura, con una dotazione di 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2022.
  2. Le risorse del Fondo di cui al comma 1 sono altresì destinate all’istituzione di borse di studio in favore degli studenti che discutono una tesi di laurea in materie attinenti alle finalità di cui al medesimo Fondo.
  3. Con regolamento adottato mediante decreto del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabilite le modalità di attuazione delle disposizioni del presente articolo.

 

 

Art. 11.

(Copertura finanziaria)

  1. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, pari a 32.300.000 euro annui a decorrere dall’anno 2022, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2022-2025, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2022, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.
  2. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.