Lisozima: la mia battaglia per la trasparenza

In merito alle recenti prese di posizione del Consorzio del Parmigiano Reggiano riguardanti il cambio di denominazione del lisozima sulle confezioni di Grana Padano, ho presentato il 19 dicembre scorso un’interrogazione a risposta scritta in commissione al ministero della salute.

Un’interrogazione che attende risposta, soprattutto in merito alla richiesta formulata su quanto il ministero stia facendo per “garantire la sicurezza alimentare e trasparenza nell’etichettatura nei confronti dei consumatori”. Il lisozima è infatti diventato “coadiuvante tecnologico” e non “conservante” nella denominazione sull’etichetta.

La mia interrogazione attende ancora risposta e il tema è di primario interesse per i consumatori, oltre che per i produttori di un’eccellenza reggiana come il Parmigiano Reggiano. Quindi sarebbe ora di prendere una posizione chiara.

La tutela delle produzioni agroalimentari del territorio è una delle principali mission della mia attività parlamentare in questa legislatura ed è soprattutto in questo senso che interpreto la mia presenza in Commissione Agricoltura . Seguo pertanto molto da vicino le questioni che riguardano il Parmigiano Reggiano e il rapporto con i ‘cugini’ del Grana Padano.

Ritengo in questo senso che la produzione tipica del territorio reggiano vada preservata nella sua specificità, che è garanzia di qualità del prodotto e di un’alimentazione sana, e che vada marcata la sua differenza ove questa sia scientificamente riconosciuta.

Sono consapevole che su questa vicenda ci sono stati e ci saranno pronunciamenti scientifici significativi, ma ritengo importante comprendere e sostenere la richiesta di chiarezza voluta dal Consorzio Parmigiano Reggiano. Un’operazione trasparenza a cui è ora di dare risposta.