IL BIOLOGICO MADE IN ITALY

Con Coldiretti ed Ismea si è fatto il punto sul valore della produzione agricola biologica.

 

Dati importanti di un settore in grande evoluzione e crescita. Siamo il primo Paese per operatori biologici con 80.643 addetti, 5,6 miliardi di valore prodotto, il 9% della produzione agricola, 3,3 miliardi il consumo degli italiani, all’avanguardia in Europa per valore qualità di produzione e dunque pronti alle politiche di riconversione ecologica e ai programmi su Biodiversità e Alimentazione.

Prodotto che va salvaguardato attraverso attenti e potenziati controlli. Anche rispetto alle importazioni.

 

La situazione emergenziale ha consolidato una tendenza alla crescita del settore che prosegue da oltre dieci anni. Si conferma la spinta che la Grande Distribuzione sta imprimendo al mercato biologico mostrando, durante il lockdown, un incremento delle vendite nei supermercati dell’11%, gli italiani tendono a premiare il biologico nel fresco con aumenti del 7,2%.

Si evidenzia anche un incremento delle importazioni di prodotti biologici da Paesi extracomunitari (+13,1%). I cereali, le colture industriali e la frutta fresca e secca sono le categorie di prodotto biologico più importate.

L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2019 ne sono arrivati ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’ Asia, occorre quindi dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei.

L’agricoltura biologica rappresenta un tassello sempre più importante dell’agroalimentare italiano di qualità, promuovere il ricorso a materia prima italiana certificata riducendo i volumi delle importazioni potrà quindi fornire un ulteriore stimolo di crescita al comparto e concorrere al raggiungimento del target del 25% di superficie investita a coltivazioni biologiche, indicato nella strategia Farm to Fork, uno dei pilastri del New Green Deal.