Alla CIA per ribadire la centralità dell’agricoltura

La sostenibilità ambientale, sociale ed economica… Un’agricoltura che può fare dell’Italia un Paese migliore, tra innovazione e legame con il territorio. E ancora il ricambio generazionale, che ha portato molti ragazzi e ragazze a fare impresa agricola con passione straordinaria.

Questi i temi del mio intervento all’assemblea provinciale della Cia (Confederazione italiana agricoltori) il 26 gennaio scorso.

Un’agricoltura quindi quella reggiana, che presenta punti di forza che garantiscono sufficiente redditività alle produzioni principali, e che guarda all’Europa ed alle sue politiche con speranza e qualche apprensione.

Tra l’altro come ha sottolineato l’on. Paolo De Castro – intervenuto via skype – la nuova Pac 2021-27 non sarà approvata nella legislatura europea che sta per finire, quindi la discussione potrebbe tornare in alto mare, ma nel periodo transitorio saranno confermati gli attuali livelli di pagamenti.

Il prof. Gabriele Canali dell’Università di Piacenza sottolinea che nessuno in Italia sta affrontando in modo adeguato i contenuti della riforma, che ritiene troppo ‘appiattita’ sul fattore terra, quando la nostra agricoltura dovrebbe chiedere di premiare anche i fattori capitale e lavoro.

Il presidente nazionale di CIA Dino Scanavino a sua volta è stato molto critico sull’incapacità della Commissione Ue e del Parlamento di portare a termine la riforma in tempi utili, perché questo vuol dire restare con norme vecchie di 10 anni e non sempre adeguate all’agricoltura che cambia, oltre per certi aspetti a penalizzare i nostri produttori.