Tornano i voucher, non la dignità

Mentre in Aula cominciano le votazioni del cosiddetto ‘decreto dignità‘ mi accorgo di come questo si riduca a ben poca cosa rispetto alla pomposità con cui lo aveva annunciato Il Ministro Di Maio.
In commissione il lavoro della maggioranza e del Governo è stato contraddittorio e confuso con vari accantonamenti e non coperture degli emendamenti da parte della Ragioneria Generale.
Se guardiamo alla sostanza generale possiamo dire che si voleva combattere la precarietà e la maggioranza è finita per attaccare il contratto a tempo determinato che comunque rappresenta la forma più tutelata tra le tipologie.

L’intervento per rendere meno costoso il lavoro di fatto è quello del Governo Gentiloni, cioè il nostro.

Impossibile non notare come manchino gli incentivi per la trasformazione del tempo da determinato a indeterminato. Si penalizza il lavoro somministrato e non si prevede un’adeguata norma transitoria. Da salvare alcuni emendamenti PD sull’aumento dell’indennità di licenziamento in conciliazione.

Malissimo è stato trattato il tema dei voucher. Oggi, nel decreto promosso da Di Maio, i voucher tornano e si ripresentano nel modo peggiore, tanto che Cgil, Cisl e Uil hanno promosso una mobilitazione unitaria contro il ritorno a un loro uso generalizzato.
Puntualmente, infatti, è stato dato il via libera ai voucher in agricoltura, enti locali e turismo, con un limite per le strutture alberghiere. Le commissioni Finanze e Lavoro della Camera hanno approvato l’emendamento della maggioranza e del Governo, per cui lo strumento potrà essere usato dagli alberghi seppur con il limite alle sole categorie specifiche stabilite dalla normativa attuale, ossia, pensionati, studenti, disoccupati e cassaintegrati. Per le strutture ricettive, si è fissato il limite di utilizzo alle aziende con massimo 8 dipendenti.

Ma il punto è che c’è un allargamento temporale di utilizzo dei voucher in agricoltura, come nel turismo e per gli Enti Locali. Ad oggi, infatti, occorre comunicare data e ora di inizio della prestazione. Con questo emendamento, si avranno, per la comunicazione, fino a 10 giorni, al posto dei 3 precedenti, sia per l’agricoltura che per turismo ed enti locali.
Con questa modalità le aziende che vogliono utilizzare il lavoro nero lo potranno fare, grazie alla fittizia copertura di un voucher da mostrare in qualsiasi momento in caso di ispezioni.

Antonella Incerti

Deputata PD