La tutela del lavoro, tra diritti e crisi aziendali

Tra i tanti temi per cui mi sono impegnata in questi mesi anche quello per far approvare il decreto legge 101 riguardando la tutela del lavoro e la risoluzione di crici aziendali.

Già questo titolo spiega perché il Partito Democratico ha assunto, nei confronti del provvedimento, un atteggiamento responsabile e attento alle molte persone coinvolte, a cominciare dai lavoratori che chiedono il riconoscimento dei loro diritti e la salvaguardia del posto di lavoro.

Di qui la ricerca costante di un terreno comune e di soluzioni capaci di contrastare le situazioni di crisi che stanno colpendo diverse aree industriali del Paese e di dare una prima risposta – certo non definitiva, ma importante anche per il senso di marcia che viene indicato – nel complesso e in continuo mutamento campo delle tutele del lavoro nell’era digitale, del welfare per i nuovi lavori, delle politiche attive e della formazione.

L’obiettivo è quello di estendere i diritti. Pensiamo ai riders e più in generale ai lavoratori delle piattaforme digitali che ora avranno un contratto scritto e copertura per gli infortuni, le malattie professionali e la tutela della privacy per i dati sensibili. Ai dipendenti dell’Anpal finalmente stabilizzati, ai cosiddetti “commercianti esodati” che vedono riconosciuti i loro diritti.

Un cambio di passo, perché finalmente viene data concretezza all’economia verde con il fondo di transizione ambientale che alimenta il processo di decarbonizzazione verso le fonti rinnovabili e l’economia sostenibile.