Festeggiamo i lavoratori, lavorando per loro

La Festa del lavoro arriva in un periodo di grande incertezza politica, proprio quando la politica dovrebbe lavorare per sostenere i lavoratori e le lavoratrici, migliorando le loro condizioni. Mi auguro che sarà presto possibile dedicarci ai temi concreti e urgenti per i cittadini. Il lavoro deve a mio avviso essere declinato in varie parole chiave: stabilità, parità, conciliazione, salute e sicurezza, competenze.

Un lavoro più stabile per i giovani, e non solo, è sempre stato una delle priorità della mia attività politica. Come negli ultimi cinque anni in Parlamento, voglio continuare a lavorare per l’aumento delle tutele, per sgravi contributivi per che assume gli under 35, per maggiori incentivi per l’imprenditoria giovanile, per la tutela del lavoro autonomo.

Occorre poi perseguire attivamente la parità di genere, con l’eliminazione di tutte le discriminazioni salariali e di ingresso al lavoro. Alla Camera, ho presento come prima firmataria la proposta di “Legge quadro per la parità dei sessi e contro le discriminazioni di genere”. Mi batterò perché le proposte inserite in quella legge vengano recepite e approvate.

Ho proposto anche una strategia per la promozione di politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, per determinare un processo di riequilibrio nei ruoli assunti da donne e uomini nell’organizzazione della società, del lavoro e della sfera privata.

Tra gennaio e dicembre 2017 sono state presentate all’INAIL 635.433 denunce di infortuni sul lavoro (-0,2% rispetto al 2016), 1.029 delle quali con esito mortale (+1,1%). In Emilia Romagna l’aumento è stato di 1.177 casi mentre sono diminuiti gli incidenti mortali (-13). Istituzioni, imprenditori e sindacati devono cercare insieme di limitare in ogni modo il ripetersi di questi episodi.

Per creare più occupazione, dobbiamo infine preoccuparci delle competenze: l’Ocse ci dice che le competenze linguistiche e matematiche degli italiani sono tra le più basse nei paesi industrializzati. Dobbiamo investire su istruzione e formazione professionale, per offrire più opportunità e migliorare il mercato del lavoro e la competitività del nostro sistema Paese.