Un 25 Aprile dei diritti e dei Beni Comuni

“E’ bene che si sappia cosa è stata la Resistenza, non il mito di cui parlano i revisionisti ma la rivelazione di ciò che un popolo può fare quando prende il destino del Paese nelle sue mani”. (G.Bocca)

E’ un 75esimo della Liberazione inedito in cui l’emergenza sanitaria sembra superare ogni altro tema. Qualcuno ha persino suggerito di non festeggiare la Festa della Liberazione, cambiandone profondamente la valenza simbolica.

Io al contrario dico che possiamo vivere con ancora più forza il 25 Aprile basandoci sul significato più profondo che una celebrazione come questa ha e, anzi, tributando il giusto ricordo a coloro che si sono sacrificati e hanno donato la loro vita per difendere i valori di libertà e democrazia.

È altresì occasione per riflettere sul futuro.
La pandemia da Covid 19 ci ha consegnato la consapevolezza di quanto siano importanti quei ‘Beni Comuni’ come Sanità, Scuola, Cultura che sono capisaldi valoriali e materiali della nostra Carta Costituzionale, vero esito del lungo cammino verso un Paese libero e democratico operato dai Resistenti.
Il diritto alla salute (art. 32) come diritto fondamentale dell’individuo e della collettività, il diritto allo studio (art. 33/34) , alla cultura e alla ricerca scientifica (art.9) in tempo di Coronavirus hanno mostrato tutta la loro importanza.
Senza il servizio sanitario nazionale la lotta al virus sarebbe stata più difficile e ingiusta.

La chiusura delle scuole ha fatto emergere quanto il servizio di istruzione nazionale sia significativo, luogo irrinunciabile di formazione per tutti, sia culturale che civile .

Siamo oggi molto più consapevoli di quanto sia necessario l’investimento in ricerca, in istruzione, in cultura…

Ecco perché questo 25 aprile è ancor più speciale. Non contiene affatto il richiamo ad ‘una retorica del passato’ ma ancora rappresenta la riscoperta dei valori che ci indicano la strada maestra per il futuro.

 

Buon 25 Aprile a tutte e tutti!